Emoglobina Bassa: che cos’è e quali sono i sintomi

emoglobina bassa

L’emoglobina è una proteina presente nel flusso sanguigno indispensabile al trasporto dell’ossigeno.
Il suo ruolo è quello di prelevarlo all’interno dei polmoni e di ridistribuirlo a organi e tessuti, per il loro funzionamento ottimale. Il ciclo che riguarda il lavoro dell’emoglobina termina con il rilascio di anidride carbonica nei polmoni, dove avviene il suddetto scambio gassoso.
L’emoglobina è legata ai globuli rossi presenti nel sangue ed è responsabile del 98% del trasporto dell’ossigeno.
I valori di riferimento a seguito delle analisi, nelle quali è riportata con il simbolo chimico di Hb, sono compresi tra 14 e 18 g ogni 100 ml negli uomini. Nelle donne i valori devono essere ribassati di circa il 10% (12/16 g per 100 ml).
Come riporta il sito anemiamediterranea.it, al di sotto di tali valori si parla di “emoglobina bassa” che, se si spinge sotto gli 8 g/100ml può mettere in pericolo la vita dei pazienti in quanto si instaura un’insufficienza respiratoria e una compromissione generale delle funzioni fisiologiche di tutti gli organi più importanti.

Le cause e sintomi dell’emoglobina bassa

Tra le cause più probabili dell’emoglobina bassa c’è un’emorragia che può essere massiccia, a seguito di un trauma come accade negli incidenti, oppure relativa a un’ulcera che lentamente porta ad anemia di varie forme.
Quando si eseguono le analisi del sangue per verificare una carenza di emoglobina ci sono degli indicatori correlati, che possono chiarire il quadro clinico. Tra questi ci sono bassi livelli di ferro, oppure dell’emocromo (conta dei globuli rossi, bianchi e delle piastrine), degli eritrociti (globuli rossi e relativa dimensione, spessore e densità sia di un solo globulo rosso che nella totalità del sangue in circolo).
Sono solo alcuni dei valori aggiuntivi che indicano possibili patologie legate a questa carenza. Tra queste c’è l’anemia, la carenza di ferro legata a quest’ultima patologia, l’ipotiroidismo, un malassorbimento di acido folico o di vitamina B12, l’insufficienza renale, disfunzioni del midollo spinale, leucemie e tumori come il Morbo di Hodgkin (ai linfonodi), fino ai tumori alle ossa.
Varie sono le forme di anemia per le quali si ha un emoglobina bassa, tra cui quella sideropenica (carenza di ferro), perniciosa (carenza di vitamina B12), emolitica (distruzione dei globuli rossi), mediterranea, aplastica per un malfunzionamento del midollo osseo, che non produce le cellule ematiche a sufficienza.
L’emoglobina bassa può anche dipendere da cause non patologiche, come un ciclo mestruale abbondante e la gestazione, l’iperidratazione o l’assunzione di forti dosi di diuretici, oppure dall’età, nella quale può manifestarsi l’insufficienza renale cronica, su cui intervenire tempestivamente rallentando la progressione.
L’emoglobina bassa ha dei sintomi caratteristici che compaiono solitamente insieme, in quanto dipendenti uno dell’altro. Tra questi ci sono debolezza muscolare e stanchezza eccessiva, anche dopo il riposo o un piccolo sforzo. La scarsità di ossigeno non riesce a sostenere la richiesta dell’apparato muscolare e questo provoca la cosiddetta “astenia” cronica. Il fiato corto, a volte anche a riposo, può intervenire quando i livelli calano repentinamente, magari a causa di un’ulcera dell’apparato digerente o di una perdita di sangue non ben identificata. Per individuarla in questi casi, potrebbe essere necessario un esame delle feci, per ricercare tracce di sangue.
Inoltre la carenza di ossigeno accelera il battito cardiaco anche dopo un piccolo sforzo, che il paziente avverte distintamente. Nei cardiopatici è una condizione potenzialmente pericolosa, in quanto affatica il muscolo cardiaco già provato da insufficienza o scompenso.
Molti pazienti lamentano anche mal di testa e capogiri e una sensazione inspiegabile di freddo, soprattutto alle estremità, cioè mani e piedi, dove il sangue ossigenato fatica a irrorarsi.
Infine, specialmente in coloro affetti da anemia, il colorito della pelle è molto pallido, come quello delle gengive.

Diagnosi e trattamento dell’emoglobina bassa

Come accennato la diagnosi dell’emoglobina bassa avviene con un esame di routine del sangue, mentre la cura dipende dalla causa da ricercare con ulteriori esami più approfonditi e mirati.
In genere nei casi meno gravi la prassi medica è quella d’integrare le principiali sostanze necessarie a riportare i valori dell’emoglobina nella norma. Tra questi l’assunzione di ferro, acido folico e vitamina B12 con integratori e anche attraverso una dieta mirata. È bene mangiare spinaci, legumi, fegato, frutta secca, cereali integrali e anche alimenti contenenti vitamina C, che aiuta ad assorbire il ferro.
Nei casi più gravi si procede con trasfusioni di sangue, anche con sacche multiple, fino al raggiungimento di livelli ottimali, molto vicini a quelli sopra citati.