Le vene varicose, comunemente chiamate varici, non sono solo un problema estetico, ma sono soprattutto un problema funzionale, compaiono, infatti, quando le pareti delle vene sono deboli e tendono a dilatarsi, o quando le valvole, che riportano il sangue al cuore, non pompano perfettamente e creano un ristagno che provoca gonfiore e infiammazione alla vena.
Perché si formano
Le vene varicose si presentano come rigonfiamenti di colore bluastro, un po’ nodosi e si manifestano soprattutto negli arti inferiori. Sono antiestetiche da vedere, ma soprattutto sono causa di disturbi come pesantezza delle gambe, gonfiore, formicolii, bruciori, in casi più gravi vero e proprio dolore. Purtroppo sono molto frequenti e colpiscono prevalentemente le donne, in particolare quelle che hanno avuto figli, in un’età che va dai 30 ai 50 anni. Nel sito venevaricosestop.com si fa notare che le gravidanze favoriscono l’insorgenza delle vene varicose, non solo per l’aumento di peso, ma soprattutto per l’attivazione dei fattori ormonali specifici della gravidanza. Anche in pubertà, in menopausa, così come durante l’assunzione della pillola anticoncezionale, la presenza degli estrogeni può facilitare la comparsa delle varici. Le vene varicose sono anche ereditarie; è frequente infatti che nella stessa famiglia più persone (soprattutto donne) ne siano affette, così come sono fattori predisponenti l’abitudine al fumo, all’alcool e l’obesità. Anche essere costretti ad una posizione eretta per la maggior parte della giornata, o lavorare in ambienti surriscaldati favorisce la fuoriuscita delle vene varicose.
Eliminare le vene varicose, come fare
Avere uno stile di vita adeguato può prevenire l’insorgenza delle vene varicose ed attenuarle dopo la loro comparsa. Innanzitutto evitare fumo e alcolici. Mantenere il peso nei valori ideali e praticare una costante attività fisica. C’è da sottolineare però che non tutti gli sport sono indicati. Per esempio, sono sconsigliati il tennis e la corsa, mentre invece il nuoto, le passeggiate in bicicletta, le camminate veloci sono le attività fisiche più idonee per chi soffre di questa patologia. Di grandissima utilità è l’uso quotidiano dei collant a compressione graduata che stimolano la circolazione e il ritorno venoso, soprattutto nel caso in cui si è costretti a rimanere in piedi o seduti per molte ore al giorno. Sarebbe bene indossare i collant compressivi la mattina appena svegli, prima di alzarsi dal letto quando le gambe dopo il riposo notturno sono sgonfie, o dopo averle tenute sollevate per qualche minuto. Nel caso di lavori sedentari, inoltre, è molto utile alzarsi spesso dalla sedia e fare due passi, oppure, se si deve rimanere in piedi per lungo tempo si può praticare un piccolo esercizio che consiste nel sollevare la pianta del piede appoggiandosi sulla punta e ripeterlo più volte, così da favorire una sorta di massaggio circolatorio. Quando si è sdraiati è meglio riposare con le gambe in alto mettendo qualche cuscino sotto di esse. Evitare prolungate esposizioni al sole e se ciò dovesse avvenire usare l’accortezza di bagnare ripetutamente le gambe con acqua fresca per contrastare l’effetto vasodilatatore indotto dal calore. Invece, camminare con le gambe immerse nell’acqua provoca un effetto benefico sulla circolazione e sulle pareti venose. Non dimentichiamo il ruolo importante svolto dall’assunzione di alimenti contenenti vitamina C, antiossidanti, bioflavonoidi che si trovano nella frutta e verdura e che rinforzano le pareti di vene e capillari.
Cure naturali o trattamenti medici ?
Se si opta per le cure naturali si può usare una pomata a base di calendula da spalmare localmente sulle gambe: la calendula ha proprietà antinfiammatorie e astringenti. Oppure fare impacchi con sostanze naturali che svolgono un’azione protettiva sulle pareti venose. Le erbe indicate a questo scopo sono il pungitopo, la centella asiatica, la vite rossa e l’ippocastano. I principi attivi di queste piante hanno proprietà antinfiammatorie, decongestionanti e migliorano la circolazione venosa. Possono essere usati come impacchi da applicare sulle gambe o assunti per bocca sotto forma di compresse.
Tra le terapie farmacologiche, ricordiamo l’utilizzo di farmaci che agiscono sulla parete venosa e di farmaci con azione fluidificante sul sangue. Il trattamento chirurgico invece, può essere effettuato con la chirurgia tradizionale (in alcuni casi si adotta una chirurgia mininvasiva) o con la laserterapia endovenosa.